#Vorreirestareacasa, ma qual è la mia casa?

Un focus sulla condizione delle persone senza dimora che una casa dove restare la vorrebbero ma non ce l’hanno. Nella città di Roma, a fronte di una capacità di accoglienza di circa 3000 posti, nel 2019 sono state 17.000 le richieste di aiuto di persone in condizioni di povertà estrema alla Sala Operativa Sociale del Comune di Roma. E a questi numeri bisogna aggiungere 4000 migranti, 12.000 persone che vivono in stabili occupati; quelli dei campi rom autorizzati, 4500/5000 persone; e le circa 300 persone che sfuggono al sistema.

Un racconto fotografico che si snoda per le strade del centro di Roma: Colosseo, San Pietro, Piazza Navona, Campo dei Fiori, Fori Imperiali, Via del Corso, Lungotevere, Campidoglio e Ara Caeli. Con gli occhi di Emanuele Peduto, un operatore sociale operativo presso il nostro sportello di orientamento Help Center, uno sguardo su chi, in questo periodo di emergenza Coronavirus, ‘abita’ i monumenti del centro di Roma:

“L’idea è quella di mostrare il vuoto, la solitudine in cui le persone senza dimora vivono. In una condizione di normalità, il caos non permette di farci rendere conto dello stato di disagio in cui versano queste persone. Con la città chiusa, ci si può rendere conto di un universo fatto di piazze, cupole e monumenti che incrementano la percezione di vuoto, svincolando chi vive per strada dal concetto di “invisibile”. Erano lì già prima, come un campanile o un monumento. Visibili. Invisibile si diventa solo se il nostro sguardo decide di guardare altrove”.

LA GALLERIA FOTOGRAFICA

[Foto: Emanuele Peduto]

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